
Un
anno fa la Commissione europea e quattro grandi piattaforme di social
media hanno adottato un codice di condotta per contrastare l'illecito
incitamento all'odio online.
Tale
codice contiene una serie di impegni da parte di Facebook, Twitter,
YouTube e Microsoft per combattere la diffusione dell'incitamento
all'odio online in Europa. In occasione del primo anniversario del
codice è stata pubblicata una sua valutazione, svolta da ONG e organismi
pubblici di 24 Stati membri, da cui emerge che le società informatiche
hanno compiuto notevoli progressi nell'onorare gli impegni assunti.
L'Unione europea si fonda su una serie
di valori: rispetto della dignità umana, libertà, democrazia,
uguaglianza, Stato di diritto, diritti fondamentali. L'UE e i suoi Stati
membri, insieme alle società di social media e altre piattaforme,
devono adoperarsi affinché Internet non diventi un rifugio sicuro per
l'illecito incitamento all'odio e la violenza.
Sottoscrivendo il codice di condotta, le
società informatiche si sono impegnate in particolare a riesaminare in
meno di 24 ore la maggior parte delle notifiche valide di illecito
incitamento all'odio e a rimuovere tale contenuto o a bloccarne
l'accesso, se necessario, sulla base delle legislazioni nazionali che
recepiscono il diritto europeo. Il codice ha inoltre sottolineato la
necessità di proseguire le discussioni su come promuovere la trasparenza
e incoraggiare messaggi alternativi che contrastino l'incitamento
all'odio.
Un anno dopo la sua adozione, il codice
di condotta per contrastare l'illecito incitamento all'odio online ha
dato importanti risultati, ma restano ancora alcune sfide:
- in media, nel 59% dei casi le società informatiche hanno risposto alle notifiche riguardanti l'illecito incitamento all'odio rimuovendo il contenuto.Questa percentuale è più di due volte superiore a quella del 28% registrata sei mesi fa;
- nello stesso periodo di sei mesi la percentuale di notifiche riesaminate entro 24 ore è passata da 40% a 51%. Facebook, tuttavia, è la sola società che ha raggiunto pienamente l'obiettivo di riesaminare la maggior parte delle notifiche entro il giorno stesso;
- rispetto alla situazione di sei mesi fa, le società informatiche sono diventate più efficaci nel trattare le notifiche provenienti da cittadini allo stesso modo di quelle provenienti da organizzazioni che utilizzano canali di segnalazione affidabili. Tuttavia, persistono alcune differenze e i tassi di rimozione globali rimangono più bassi quando la notifica proviene dal pubblico;
- infine, il monitoraggio ha evidenziato che mentre Facebook invia agli utenti un feedback sistematico sul modo in cui le loro notifiche sono state valutate, tra le società informatiche le pratiche differiscono notevolmente. La qualità del feedback sulla motivazione della decisione è un aspetto in cui sono possibili ulteriori progressi.
Miglioramento della gestione dei reclami degli utenti e cooperazione con la società civile
Nel corso dell'ultimo anno le società
informatiche hanno rafforzato i loro sistemi di segnalazione e reso più
facile segnalare i casi di incitamento all'odio. Hanno impartito
formazioni al loro personale e hanno intensificato la cooperazione con
la società civile. L'attuazione del codice di condotta ha rafforzato e
allargato a tutta l'Europa la rete di società informatiche che
utilizzano sistemi affidabili di segnalazione.
L'aumento della cooperazione con le
organizzazioni della società civile ha portato a un miglioramento della
qualità delle notifiche, a una riduzione dei tempi di trattamento minori
e a migliori risultati in termini di reazioni alle notifiche.
Prossime tappe
La Commissione continuerà a monitorare
l'attuazione del codice di condotta con l'aiuto delle organizzazioni
della società civile. Si prevedono miglioramenti da parte delle società
informatiche, in particolare per quanto riguarda la trasparenza dei
criteri per l'analisi dei contenuti segnalati e il feedback agli utenti.
La Commissione terrà conto dei risultati
della valutazione nel quadro dei lavori annunciati nella revisione
intermedia dell'attuazione della strategia per il mercato unico
digitale. Continuerà inoltre ad adoperarsi per promuovere una
cooperazione più efficace tra le società informatiche e le autorità
nazionali.
Contesto
La decisione quadro sulla
lotta contro il razzismo e la xenofobia qualifica come reato
l'istigazione pubblica alla violenza o all'odio nei confronti di un
gruppo di persone, o di un suo membro, definito in riferimento alla
razza, al colore, alla religione, all'ascendenza o all'origine nazionale
o etnica. L'incitamento all'odio, quale definito nella decisione
quadro, costituisce reato anche quando è effettuato nel mondo online.
Da un recente sondaggio europeo è emerso
che il 75% delle persone che hanno seguito o partecipato a dibattiti
online è incorso in episodi di abuso, minaccia o incitamento all'odio.
Quasi la metà dei partecipanti al sondaggio ha dichiarato che questo
l'ha scoraggiata dall'impegnarsi in discussioni online.
L'UE e i suoi Stati membri, insieme alle
società di social media e altre piattaforme, condividono la
responsabilità collettiva di promuovere e favorire la libertà di
espressione nel mondo online. Nel contempo, tutti questi attori hanno la
responsabilità di assicurare che Internet non diventi un rifugio sicuro
per la violenza e l'odio.
Per far fronte al crescente problema
dell'illecito incitamento all'odio online, il 31 maggio 2016 la
Commissione europea e quattro grandi società informatiche (Microsoft,
Facebook, Twitter e YouTube) hanno adottato il codice di condotta per
contrastare l'illecito incitamento all'odio online. Il 7 dicembre 2016
la Commissione ha presentato i risultati della prima valutazione
dell'attuazione del codice di condotta.
La revisione intermedia dell'attuazione
della strategia per il mercato unico digitale, pubblicata il 10 maggio
2017, ha confermato la necessità di continuare ad adoperarsi per fissare
i requisiti procedurali minimi che gli intermediari online devono
rispettare quando adottano le procedure di notifica e azione, anche per
quanto riguarda i criteri per valutare la qualità delle notifiche, le
procedure di contro notifica, gli obblighi di rendicontazione, i
meccanismi di consultazione di terzi e i sistemi di risoluzione delle
controversie. Nella stessa ottica, la proposta della Commissione sulla
revisione della direttiva sui servizi di media audiovisivi contiene
disposizioni rigorose che fanno obbligo alle piattaforme di predisporre
un sistema di segnalazione per il materiale audiovisivo contenente
incitamento all'odio online.
La Commissione ha avviato una serie di
dialoghi con le piattaforme online all'interno del mercato unico
digitale (ad esempio il forum dell'UE su Internet, il codice di condotta
sull'illecito incitamento all'odio online e il protocollo d'intesa
sulla vendita di merci contraffatte via internet) e prevede di
coordinarli in modo più efficiente per garantire i migliori risultati
possibili.
Tali iniziative, avviate dalla Commissione, contribuiscono anche all'azione dei leader del G7 che
si sono recentemente impegnati a sostenere gli sforzi dell'industria e a
potenziare il dialogo con la società civile per combattere l'estremismo
online.
Per ulteriori informazioni