Coloro che rivendicano condizioni migliori nella vendita dei prodotti agricoli difficilmente valutano l'opportunità di ricorrere alle autorità europee garanti della concorrenza. Questa Relazione, pubblicata dalla Commissione Europea, dimostra che l'intervento delle autorità europee può invece sostenere efficacemente gli operatori agricoli nella tutela dei loro interessi. Ovviamente, una efficace tutela non può, in nessun caso, slegarsi da un'efficente organizzazione e da un'attività di "lobby", impostata in modo concreto e funzionale all'importanza del settore per l'economia di una Regione e di un Paese.
Le norme UE in materia
di concorrenza che vietano gli accordi sulla fissazione dei prezzi e su
altre condizioni commerciali o sulla ripartizione dei mercati si
applicano anche alla produzione e al commercio dei prodotti agricoli.
Tuttavia, il regolamento sull'organizzazione comune dei mercati
("regolamento OCM") prevede alcune deroghe all'applicazione di tali
norme che riguardano tutti o alcuni settori agricoli o trattano alcune
situazioni particolari.
La relazione
pubblicata dalla Commissione è la prima che tratta specificamente
l'applicazione al settore agricolo delle norme dell'Unione europea in
materia di concorrenza.
Sulla base delle informazioni acquisite
grazie alla relazione, la Commissione proseguirà, con le parti
interessate del settore agricolo e con gli Stati membri, il Parlamento
europeo e il Consiglio, il dialogo sulle future scelte politiche
relative all'applicazione delle norme in materia di concorrenza al
settore agricolo.
La Commissione intende inoltre intensificare il
monitoraggio del mercato, in particolare per quanto riguarda i contratti
collettivi che segmentano il mercato interno.
Principali conclusioni della relazione
Attività delle autorità europee garanti della concorrenza
a) Indagini nel settore agricolo
Le autorità europee garanti della concorrenza hanno condotto 178 indagini nel settore agricolo.
Più di un terzo ha riguardato i trasformatori di prodotti agricoli,
mentre gli agricoltori sono risultati il più grande singolo gruppo di
denuncianti.
Quasi la metà di tutte le violazioni della
concorrenza individuate grazie alle indagini ha riguardato casi di
accordi sui prezzi. Nella maggior parte dei casi, tali accordi sono
stati conclusi tra trasformatori concorrenti al fine di fissare il
prezzo all'ingrosso (ad esempio, per lo zucchero e la farina) o tra
trasformatori e dettaglianti al fine di fissare il prezzo di vendita al
dettaglio (ad esempio, per i prodotti lattiero-caseari, la carne o
l'olio di girasole). Altre infrazioni hanno preso la forma di accordi
sulla produzione, sullo scambio di informazioni o sulla ripartizione dei
mercati.
Secondo la relazione, l'attività di contrasto delle autorità europee garanti della concorrenza ha permesso agli agricoltori di beneficiare di migliori condizioni commerciali per i loro prodotti. In particolare, la relazione descrive una serie di casi in cui le autorità europee garanti della concorrenza hanno
messo termine alle pratiche utilizzate dai grandi acquirenti che
miravano a ridurre i prezzi pagati agli agricoltori ed hanno applicato
le sanzioni previste. Inoltre, il lavoro delle autorità europee garanti della concorrenza ha permesso agli agricoltori di beneficiare di condizioni più vantaggiose nei rapporti con le cooperative.
b) Protezione del mercato interno
Una
delle principali conclusioni della relazione è che alcuni Stati membri
hanno talvolta cercato di imporre dei limiti alle importazioni di
determinati prodotti agricoli provenienti da altri Stati membri. Diverse
autorità garanti della concorrenza hanno esaminato e annullato una
serie di accordi collettivi, in virtù dei quali, ad esempio, gli
agricoltori di un determinato Stato membro cercavano di ostacolare le
vendite degli agricoltori di altri Stati membri.
Tali interventi delle autorità garanti della concorrenza hanno agevolato sia i consumatori degli Stati membri in cui le importazioni avrebbero potuto risultare limitate, sia gli agricoltori di tutti gli altri Stati membri che sarebbero stati penalizzati dal tentativo di ostacolare le vendite transfrontaliere.
c) Attività di orientamento e controllo
Le autorità europee garanti della concorrenza hanno fornito agli agricoltori, agli altri operatori e ai governi orientamenti
su come interpretare e applicare il diritto della concorrenza nel
settore agricolo, ad esempio nel quadro delle iniziative di
sostenibilità degli agricoltori o con la pubblicazione dei prezzi da
parte delle organizzazioni del settore. Le autorità europee garanti
della concorrenza hanno inoltre controllato in modo proattivo la
situazione del settore agricolo ed hanno condotto indagini settoriali
sul funzionamento della catena dell'approvvigionamento, prestando
particolare attenzione ad aspetti quali la trasmissione dei prezzi lungo
la catena e l'equilibrio del potere contrattuale tra gli agricoltori e
gli altri livelli della catena.
Deroghe alle norme in materia di concorrenza concesse alle organizzazioni dei produttori e alle organizzazioni interprofessionali
Le organizzazioni dei produttori e le organizzazioni interprofessionali riconosciute possono contribuire a rafforzare la posizione degli agricoltori e concorrere a rendere più efficiente la catena dell'approvvigionamento alimentare.
Il riconoscimento delle organizzazioni dei produttori
da parte delle autorità nazionali è ampiamente utilizzato nel settore
ortofrutticolo, in cui quasi il 50 % della produzione è commercializzato
dalle organizzazioni dei produttori, ma anche nei settori del latte,
della carne, dell'olio d'oliva e dei cereali. Nell'UE - principalmente
in Francia e in Spagna - esistono inoltre 128 organizzazioni interprofessionali riconosciute.
Gli strumenti settoriali nel settore agricolo
La relazione conferma che gli strumenti settoriali specifici disponibili in ambito agricolo vengono effettivamente utilizzati a vantaggio degli agricoltori e del settore agricolo in generale:
- la possibilità di concordare un meccanismo di ripartizione del valore su base volontaria nel settore dello zucchero è stata ampiamente sfruttata;
- nel settore vitivinicolo sono state spesso utilizzate misure di stabilizzazione dei mercati;
- nei settori dei formaggi e del prosciutto sono state introdotte misure di gestione dell'offerta destinate ai prodotti con denominazioni di origine o indicazioni geografiche protette.
Informazioni generali
Le
conclusioni della Commissione presentate nella relazione sono basate
sui contributi provenienti dalle autorità nazionali garanti della
concorrenza, dagli Stati membri e dalle associazioni private, nonché da
studi che la Commissione ha condotto sulle organizzazioni dei produttori dei settori dell'olio d'oliva, dei seminativi e delle carni bovine e sulle organizzazioni interprofessionali.
La
relazione si riferisce al periodo compreso tra il 1º gennaio 2014 e la
metà del 2017 per quanto concerne le deroghe alle norme in materia di
concorrenza previste dal regolamento OCM e al periodo compreso tra il 1º
gennaio 2012 e la metà del 2017 per quanto riguarda l'analisi delle
indagini antitrust.
Ai sensi dell'articolo 225, lettera d), del
regolamento sull'organizzazione comune dei mercati ("il regolamento
OCM"), la Commissione presenta al Parlamento europeo e al Consiglio una
relazione sull'applicazione delle norme in materia di concorrenza al
settore agricolo, in particolare sul funzionamento degli articoli 209 e
210 e degli articoli 169, 170 e 171 del regolamento OCM. Gli articoli da
169 a 171 del regolamento OCM sono nel frattempo stati soppressi con
l'adozione del regolamento omnibus.
Il nuovo articolo 152 del
regolamento OCM, introdotto nel gennaio 2018 dal regolamento omnibus,
prevede una deroga all'applicazione delle norme in materia di
concorrenza per le organizzazioni dei produttori riconosciute e per le
loro associazioni.
Il documento di lavoro dei servizi della Commissione che accompagna la relazione fornisce informazioni supplementari sulle deroghe e sulle indagini antitrust.
Nel maggio 2012, la Rete europea della concorrenza ha pubblicato una relazione
sull'applicazione del diritto della concorrenza e sulle attività di
sorveglianza del mercato da parte delle autorità europee garanti della
concorrenza nel settore alimentare, che descrive le indagini antitrust condotte nel periodo 2004-2011.